Pergola - Fabriano dal treno al busPERGOLA (AN) - Probabilmente la data dell'otto ottobre 2011 ha segnato la parola "fine" per la Pergola - Fabriano. Il comunicato ufficiale parla di sospensione del servizio ferroviario per manutenzione al materiale rotabile, ma complici alcuni esempi recenti, e il fatto che on-line la sospensione è annunciata per tutta la validità dell'orario corrente, mentre l'avviso affisso nelle stazioni espone semplicemente la data di sospensione del servizio, il timore che la sospensione abbia carattere definitivo è ben più che una semplice paura.
La linea fa parte della mai completata "Ferrovia Subappenninica", nel tratto Sant'Arcangelo - Fabriano, progettata per scopi prevalentemente militari come alternativa alla vulnerabile linea costiera. Approvata nel 1879 con la legge Baccarini, nelle migliori intenzioni avrebbe dovuto proseguire fino alla linea Pescara - Roma passando per Castelraimondo, Sarnano, Amandola, Ascoli Piceno, Teramo e Torre dei Passeri. Ma la linea ha avuto una vita travagliata fin dall'inizio, fin dalle fasi di progettazione e di costruzione, tanto è vero che nella sua parte settentrionale, da Urbino a Sant'Arcangelo di Romagna si alternano tratte completate ma mai entrate in servizio, ad altre in cui si definiva il tracciato solo nel 1908.
La Fabriano - Pergola fu aperta al traffico dalla Rete Adriatica il 28 aprile del 1895, e da Pergola ad Urbino il 20 agosto del 1898. La linea, proprio per le necessità militari presentava caratteristiche soddisfacenti per l'epoca della sua concezione: raggio minimo delle curve di 300 m e livellette massime del 25‰.
Il servizio nel 1902 comprendeva due coppie di treni a vapore Urbino - Fabriano, che tra Pergola e Fabriano impiegavano 75 minuti. Prima del Secondo conflitto Mondiale il servizio passeggeri, 5 coppie, veniva effettuato con automotrici (con percorrenza ridotta a circa 45 minuti), mentre restò affidato al vapore quello merci, derivante dalle miniere di zolfo.
Alcuni bombardamenti alleati danneggiarono solo marginalmente la linea, che venne sistematicamente distrutta dalle truppe tedesche nel maggio del 1944. Tre anni dopo venne riaperta solo la tratta fino a Pergola da Fabriano, proprio per le necessità delle miniere di Cabernardi, collegate con una teleferica alla stazione di Bellisio Solfare, e pure il traffico passeggeri si espanse, tanto che nel 1954 circolavano 8 coppie di automotrici, tra le 4:45 e le 23:14. Nonostante la chiusura delle miniere, il miglioramento della rete stradale e l'emigrazione dalla zona, il servizio si mantenne sui medesimi livelli, tanto che nel 1985 esistevano ben 10 coppie di treni. Dopo il rinnovamento dell'armamento iniziò lento ma inesorabile il declino, tanto che già nella seconda metà degli anni '90 l'orario ormai consisteva in sole 3-4 coppie di treni.
Quali i motivi? I soliti ormai: motorizzazione diffusa, scarsi investimenti, mancato coordinamento tra modalità differenti, crisi del polo manifatturiero di Fabriano, scarso appeal politico, relativa lontananza dai centri abitati.
Il servizio, esercito a spola, ha vivacchiato finora ormai ridotto a sole tre coppie di treni feriali (2 il sabato) utilizzate quasi esclusivamente dagli studenti; infatti il servizio era sospeso nei periodi di chiusura delle scuole ormai da anni.
La sospensione è stata annunciata il giorno precedente, ed è passata del tutto sotto silenzio, anche nell'indifferenza dei partecipanti alla festa della stazione di Fermignano, per promuovere la riapertura della linea del Metauro, chiusa dal 1987. Forse neppure gli studenti, rimasti ormai quasi unici utilizzatori della linea sentiranno la mancanza del servizio ferroviario. Magari una vaga nostalgia, pensando che il bus impiega 20 minuti in più della lenta ALn 668.
Arrivederci Pergola-Fabriano!
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Fonte: sito FOL News